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Segno più per Confcooperative Emilia-Romagna

Reagisce alla lunga e pesante crisi economica il sistema delle aziende associate a Confcooperative che hanno resistito meglio di altri soggetti imprenditoriali a questa difficile congiuntura, dimostrando una buona capacità di adattamento alle trasformazioni sociali ed economiche. In tale scenario, Confcooperative Emilia Romagna ha archiviato un 2014 soddisfacente, contribuendo in particolare a mantenere l’occupazione e il fatturato.

E' quanto emerge dalla indagine congiunturale presentata oggi.

"Il 2014 è stato forse il peggiore anno dall'inizio della crisi. Ma le nostre imprese hanno saputo reagire bene". A tracciare il bilancio dell''andamento delle coop associate a Confcooperative Emilia-Romagna è il presidente Francesco Milza.

Nel 2014 il numero degli addetti tra le imprese è aumentato dello 0,5%, da 70.024 a 72.300.

L'incremento più consistente dei posti di lavoro riguarda il settore sanitario con un +11,1% sul 2013, seguito dal consumo (+4,9%) e dalla solidarieta'' sociale (+2,2,%). Positivo il trend anche per il settore agroalimentare, dove gli occupati sono cresciuti dello 0,8%. Sempre a livello regionale, oltre agli addetti, nel 2014 sono aumentati anche i soci delle cooperative di Confcooperative, che hanno sfiorato quota 275.000 con un +1,8% (diventano quasi 400.000 con le Banche di credito cooperativo), e il fatturato, che ha superato i 13 miliardi di euro con un incremento dello 0,3%.

“Complessivamente – dichiara il direttore di Confcooperative regionale, Pierlorenzo Rossi – nelle nostre associate si è registrato un leggero incremento dei posti di lavoro (+0,5%), che ha portato gli addetti a quota 75.300 comprendendo le Banche di Credito Cooperativo (74.972 nel 2013). Il sistema cooperativo si conferma dinamico: negli ultimi due anni, Confcooperative ha associato 199 nuove cooperative: di queste 13 sono nate da aziende in crisi, 55 sono state aperte da under 40, 49 sono quelle femminili".

E' in aumento il fatturato estero (+12%).

Come ha sottolineato Guido Caselli, direttore del Centro Studi di Unioncamere Emilia-Romagna, le imprese cooperative riescono a radicarsi e questo si evince dal tasso di sopravvivenza più elevato: dopo un anno di vita, rispetto al 21,9% di imprese cessate nelle altre forme giuridiche, per la cooperazione il numero si abbassa al 18%.

Allegati: Diapositive Caselli - Diapositive presentazione - Comunicato stampa

Ultimo aggiornamento

30-08-2022 16:08