L’obiettivo delle proposte delle Camere di commercio non è quello di formare i futuri imprenditori, perché l’educazione imprenditoriale è in realtà l’insieme di progetti e azioni che sono finalizzati a sviluppare nei ragazzi alcune competenze, che possono definirsi a pieno titolo “trasversali”, e che così come sono strategiche dentro l’impresa, lo sono anche nella vita di tutti i giorni rispetto a tutte le scelte che quei ragazzi dovranno fare.

Flessibilità e adattamento, lavorare in gruppo e per obiettivi, problem solving, pianificazione, capacità di analisi, pensiero critico, gestione dei conflitti, creatività.

Una prima scelta del sistema camerale regionale è stata, quindi, quella di lavorare su quelle competenze attraverso un’esperienza concreta con la quale, grazie alla partnership con Junior Achievement (www.jaitalia.org) a partire da una sfida, i ragazzi sono chiamati a individuare un’idea imprenditoriale e organizzare e gestire insieme una mini - impresa che abbia come obiettivo la commercializzazione del prodotto o servizio individuato.

Ovviamente, per i motivi già detti, l’interesse di coloro che affiancano i ragazzi in questa impresa, nel vero senso della parola, più che il risultato finale è il processo, le modalità con le quali i ragazzi lavorano insieme, la qualità delle relazioni e del lavoro che grazie a quelle relazioni viene fatto lungo il percorso, la capacità di ciascuno di trovare i propri talenti, di contribuire a un pezzo di quel lavoro con le proprie caratteristiche personali, i propri talenti.

Allo stesso tempo, grazie alla partnership con il CTC – Centro del Commercio (https://www.ctcbologna.it) si è pensato anche ad un percorso più breve, comunque incentrato sull’analisi della consapevolezza di sé e delle proprie competenze distintive e che sia di stimolo, anche attraverso l’analisi degli stili imprenditoriali e delle attitudini lavorative, alla riflessione personale e all’auto-orientamento continui in merito al futuro ambito professionale e lavorativo